lunedì 15 giugno 2020

STEP#22- UNA SERIE TV

L' ENTROPY BAR

Trama
Andrew Chavez nato nel 1978 a La Gauira  in Venezuela; il padre venezuelano e la madre inglese entrambi giornalisti presso El Nacional, uno dei principali giornali venezuelani.
Andrew si trasferì negli Stati Uniti con lo zio dopo la morte dei genitori avvenuta a Caracas durante il colpo di stato del 1992 contro il governatore Carlos Andrés Pérez.
Aveva 14 anni e quel giorno decise che sarebbe diventato un reporter di guerra.
Andò a vivere a New York e conseguì la laurea in giornalismo presso la Columbia University e seguì un corso di fotografia all' ICP - International Center of Photography, New York.
Dopo la laurea venne assunto dal New York Times.
Adesso Andrew Chavez ha 42 anni ed è appena tornato a New York dopo un lungo viaggio in Libia per lavoro.
Andrew è un uomo riservato, asciutto, con una totale assenza di umorismo, dedito completamente al lavoro, vive in un piccolo appartamento a East Harlem da solo; passa le sue giornate tra libri e bar e ogni tanto parte per un viaggio verso una di quelle tante realtà silenziose in cui la guerra è ancora presente tutt'oggi e lui sa bene cosa può toglierti la guerra; essa è come un uomo che ti strappa via le lenzuola in una notte d'inverno.

Episodio I - Il Professore
Era una triste giornata di novembre, non pioveva ancora ma le nuvole erano di un grigio scuro e avevano un aspetto pesante come se fossero piene e stessero per svuotarsi; Andrew dopo il lavoro decise di andare come al solito all' Entropy bar a due isolati da casa, lungo la 5th avenue.
Dentro al bar, preso posto su uno sgabello al bancone ordinò un bicchiere di rum di Santa Teresa con tre cubetti di ghiaccio.
Andrew se ne stava lì immobile a osservare come il ghiaccio pian piano si fondesse all'interno del suo bicchiere e si chiedeva se anche lui prima o poi avrebbe fatto la stessa fine di quei tre cubetti di ghiaccio.
Mentre Andrew se ne stava lì a fissare quei cubetti di ghiaccio, un uomo anziano seduto a un tavolo in fondo alla sala, si alzò e si sedette proprio accanto ad Andrew dicendogli: "Guarda che così ti perdi tutto il gusto del rum eh!".
Andrew non si era nemmeno accordo della presenza del vecchio ma aveva sentito benissimo ciò che gli aveva detto, non sapeva come rispondere, era sorpreso e imbarazzato ma allo stesso tempo infastidito, alla fine si girò verso il vecchio e disse: "Se dev'essere, allora vorrà dire che ne ordinerò un altro", a questa risposta  il vecchio rispose repentinamente: "Certo puoi ordinare quanti bicchieri di rum vuoi, ma quando si tratta della tua vita che fai?!".
A queste parole Andrew non capì cosa volesse dire quel vecchio, e non ebbe nemmeno il tempo di pensarci che quello gli strinse la mano e disse: "Wojciech, è stato un piacere", e se ne andò dal bar. 
Andrew chiese a qualche persona del bar se conoscesse quell'uomo al quanto insolito e alla fine il barista gli rispose che quello era un vecchio professore polacco di Fisica della Cornell University ormai in pensione da tempo.
Andrew rimase ancora un po' al bar ma stette zitto tutto il tempo, ad una certa tirò giù d'un colpo tutto il rum nel bicchiere e si rese conto che effettivamente il rum era diventato molto annacquato ed aveva un sapore sgradevole.
Quella sera Andrew non riuscì a dormire, non capiva proprio cosa volesse dire quel vecchio professore, cosa voleva dire con "...quando si tratta della tua vita che fai?", come se la nostra vita fosse un bicchiere di rum con ghiaccio, però è vero che quando il ghiaccio è ormai liquido va ad alterare il sapore del rum rendendolo sgradevole e non puoi farci niente, l'unico modo per bere un po' di rum assaporando il suo vero sapore è ordinarne un altro magari anche altri due, ma alla fine dei nostri giorni non potremmo ricominciare da capo, rivivendo i nostri migliori giorni per assaporare meglio i momenti di dolore e amore.
E' importante forse rendersi conto dell'irreversibilità di certi istanti, stati d'animo, sentimenti e cercare di coglierli.





Episodio II- La ricerca
Il giorno seguente Andrew Chavez andò al lavoro come al solito e sembrava che avesse quasi dimenticato l'incontro della sera precedente, nessun pensiero sembrava potesse turbarlo, era concentrato solamente sul suo lavoro.
 Alla fine della giornata chiuse tutte le pratiche e decise di andare all'Entropy bar come suo solito.
Una volta lì, ordinato il solito rum di Santa Teresa ma subito qualcosa attirò la sua attenzione; il vecchio professore della sera precedente, era seduto in un tavolino in fondo alla sala in un angolino illuminato da una lampadina fioca, se ne stava solo con una pipa in bocca e una scacchiera davanti, sul tavolo già tre bicchieri vuoti che probabilmente si era scolato.
Andrew ordinò un'altro rum e andò verso il professore, si sedette al suo tavolo e gli porse il bicchiere di rum.
I due dopo una breve presentazione; "Andrew Chavez, reporter di guerra" - "Wojciech Kavinsky, professore di fisica, ex professore ormai", iniziarono a conversare del più e del meno fino a che Andrew dopo una breve pausa chiese: " Professore cosa voleva dire con la frase di ieri sera?", sul viso del professore comparve un elegante sorriso, butto giù il rum e disse:" Lei conosce il secondo principio della termodinamica signor Chavez?"- "No, non ne ho mai sentito parlare "- "Male, tutti dovrebbero conoscerlo, non si tratta più di scienza, di fisica o matematica ma della nostra vita"- Andrew rimase in silenzio, il professore riprese:" Cercherò di essere chiaro e terra terra signor Chavez, questo affascinante principio afferma che l'entropia di un sistema isolato lontano dall'equilibrio termico tende ad aumentare nel tempo, finché l'equilibrio non è raggiunto. Cosa vuol dire questo, che tutto raggiungerà un equilibrio la morte fisica per noi e quella termica per l'universo e a questo non sembra esserci scampo, non solo ma dice anche che l'entropia, che misura il grado di disordine di un sistema, aumenterà sempre.
Ma la questione più intrigante è  l'irreversibilità signor Chavez. L'unidirezionalità della freccia del tempo, lei può solo andare avanti non può tornare indietro, lei è proiettavo verso il futuro nonostante spesso viva ancora nel passato. Alcune scelte che effettuiamo possono essere cambiate ma i momenti, i sentimenti e le emozioni che sono legati a piccoli istanti del passato no. La gioia che aveva quando è stato assunto o quando si è laureato, la sera al bar con gli amici discutendo spensieratamente , i ricordi dei familiari, l'amore per una donna, tutti questi sono istanti irreversibili, potrà vivere altre esperienze sicuro ma quelle sono passate e di esse non rimane che un ricordo. Perciò "cogli la rosa quando è il momento, che il tempo, lo sai, vola e lo stesso fiore che sboccia oggi, domani appassirà".
Viva signor Chavez, viva e non lasci che il ghiaccio si prenda tutto il sapore migliore del suo rum!".
Il professore si mise cappotto e cappello e uscì.
Andrew Chavez rimase con lo stesso sguardo perso  sul volto della sera precedente se ne stette lì seduto ancora per molto.
Ormai si era fatto tardi e il bar stava per chiudere, Andrew finì la sua acquavite ottenuta dalla distillazione della melassa della canna da zucchero o del suo succo e tornò a casa.
Quella sera Andrew dormì come un bambino.





Episodio III-  La Guerra
Il giorno dopo Andrew andò a lavoro e gli fu incaricato un lavoro, doveva partire per l'Africa, destinazione Burkina Faso.
Andrew partì subito senza esitare e scrisse un articolo riguardo le proteste sociali contro il governo, ultime quelle contro l’aumento del prezzo del carburante (+12%), con i protestanti ribattezzati “camicie rosse” sulla scia dei gilet gialli francesi.
Durante la permanenza nella capitate Ouagadougou del Burkina Faso, mentre vedeva manifestare le "camicie rosse" ad Andrew tornò in mente un suo vecchio compagno di corso dell'università; un certo Ethan che dopo gli studi decise di arruolarsi nella marina militare e poco dopo venne mandato in Iraq.
Prima di partire si ricorda di come il suo amico fosse pieno di ideali positivi, credeva che loro spedizione avrebbero portato pace ed equilibrio al paese, come se la guerra potesse portare ordine e stabilità.
L'intento è sempre quello ma tutto ciò invece di portare ordine ed equilibrio e pace come risultato finale non fa altro che aumentare le rappresaglie le manifestazioni il disordine, la morte.
A questo pensiero Andrew pensò al professore, e di come effettivamente il secondo principio della termodinamica fosse applicabile a tutto.
A questo pensiero Andrew si rattristo molto ma capì anche che non avrebbe mai perso il lavoro perché se il disordine aumenterà sempre vorrà dire che ci saranno sempre guerre e lui si guadagnava il pane  proprio con questo.
Da quel giorno, chiunque chiedesse ad Andrew Chavez perché avesse scelto proprio quella professione, lui rispondeva:" Perché conosco il secondo principio della termodinamica":






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